Elio
Bontempo è nato Castelvetere in Val Fortore
(BN) da dove, dopo l’infortunio a un occhio, si
allontanò per continuare i suoi studi presso
l’Istituto D. Martuscelli di Napoli e presso il
liceo classico J. Sannazzaro. E’ laureato in
Lettere e Filosofia (1971); Filosofia (1975);
Giurisprudenza (1994). Già docente di Italiano e
Storia presso gli istituti tecnici; è iscritto
all’Ordine dei Giornalisti, ha collaborato con
il settimanale sannita ‘Segnali’, con il ‘Sannio
quotidiano’ e con il mensile ‘L’Alternativa, la
voce di Pietrelcina’. E’ coautore, con la
sorella Edda, dei volumi: Castevetere in Val
Fortore - Lingua e cultura; Passato di Poesia;
Luce e luce. Al termine della presentazione,
avvenuta in Pietrelcina il 2 genn. ’06, dei suoi
ultimi libri: Padre Pio da Pietrelcina Quadretti
di vita e Padre Pio Dalle stigmate agli altari,
abbiamo avuto il piacere di colloquiare con
l’autore in una maniera davvero speciale,
spaziando un po’ ovunque, nel corso del momento
conviviale da lui offerto nella nota trattoria
tipica di Pietrelcina ‘C’era una volta’. E tra
una portata e la successiva di prelibate
pietanze nostrane ecco cosa ci ha riferito il
prof. Elio Bontempo. (nella foto,
Antonio Florio, a dx, con lo
scrittore
Elio Bontempo, a
sx)
–Abbiamo ascoltato il suo intervento
conclusivo nel Centro Sociale, dove si è tenuta
la presentazione dei suoi ultimi due libri, cosa
ha puntualizzato alla folta assemblea in merito
al suo paese d’origine?
Sono di Castelvetere ma non mi ritengo
cittadino di Castelvetere in Val Fortore.
–E per quanto riguarda la sua fede?
Una fede laica ce l’ho.
–E in merito alla conversione citata dai
relatori nel corso della cerimonia di
presentazione dei suoi libri?
La fede è come il coraggio, chi non ce l’ha
non se lo può dare.
–L’abbiamo ascoltata pronunciare la
parola paura, in che circostanza la ha abbinata?
Io ho una grande paura di dover confessare
un giorno i peccati del cardinale Ruini.
–Ci permetta Professore, ma quali sono i
peccati del Cardinale?
Lo sconfinamento, tanto per citare
qualcuno.
–Quando ha scritto i sonetti, contenuti
nei suoi libri, a cosa pensava?
Ho partecipato psicologicamente al dolore
di P. Pio.
–Cosa tratta il primo volume presentato:
Padre Pio da Pietrelcina Quadretti di vita?
La vita del Frate dalla nascita fino
all’impressione delle stigmate del 20 settembre
del 1918 con un insieme di prosa, di sonetti e
di disegni.
–E il secondo: Padre Pio da Pietrelcina
Dalle stigmate agli altari?
La vita del Santo dalle stigmate del 20
settembre 1918 fino alla canonizzazione del 16
giugno 2002, anche questo con un insieme di
prosa, di sonetti e di disegni..
–Quali sono le case editrici?
Del primo: Realtà Sannita; del secondo: la
casa editrice Segno di Tavagnacco (UD).
–Ci tolga una curiosità, come ha fatto a
trovare la casa editrice friulana Segno?
L’ho trovata tramite internet.
–Quando ha scritto i sonetti su Padre
Pio, cosa ha da riferirci a tal proposito?
Mi sono sentito uno strumento nelle mani
del prof. Florio di Pietrelcina e della pittrice
Gabriella D’Aiuto.
–Come ha iniziato a scrivere i sonetti
su Padre Pio?
Questo particolare l’ho scritto nella mia
prefazione al primo libro e l’ho citato anche
nel corso della mia relazione conclusiva alla
presentazione. Ecco l’antefatto: nel pomeriggio
del 4 marzo 1999, fui raggiunto per telefono dal
professore Florio di Pietrelcina, che era mio
sconosciuto collega nel settimanale ‘Segnali’.
Il Professore mi chiedeva di pubblicare articoli
su Pietrelcina o su Padre Pio sulla rivista
‘L’Alternativa, la voce di Pietrelcina’, di cui
era redattore.
–Quale fu il primo sonetto che ci inviò
e che pubblicammo?
Il 19 aprile scrivevo così il mio primo
sonetto su Padre Pio, il cui titolo fa
riferimento alla data della sua beatificazione,
2 maggio 1999, e in cui vi sono i versi: ‘Or di
violetta profum s’è diffuso - a segnar presenza
in terra natale”, nei quali cito la mia
esperienza di quel mercoledì 7 ottobre 1998,
quando per la prima volta mi sono recato a
Pietrelcina.
–Dove avvertì il profumo di violetta?
Nella chiesa dove si trova la statua della
‘Madunnella’, tanto cara al bambino Francesco
Forgione.
–A cosa imputò quell’odore di violetta?
Da laico e scettico ritenni che quell’uso
di detersivo per pavimenti al profumo di
violetta fosse un maldestro espediente per
imbrogliare i turisti.
–Dove l’autore Bontempo si è
maggiormente rivelato ai lettori nei due ultimi
libri?
L’autore è presente solo alla conclusione
delle due prefazioni.
–E all’interno del libro chi è
presente?
E’ presente lo storico Bontempo, lo
studioso di storia come preferisco definirmi in
questo caso specifico.
–Le due prefazioni sono sue e le due
presentazioni chi le ha elaborate?
La mia amica Esterina Basilone.
–Ci può precisare il significato di una
presentazione fatta ad un libro?
La presentazione viene fatta da un estraneo
e viene messa nelle prime pagine del libro come
introduzione al lavoro e quindi è un aiuto che
si dà al lettore per comprendere meglio il
contenuto.
–E per quanto attiene la prefazione, ce
la può definire?
Prefazione significa qualcosa che spiega
come il libro è nato.
–La fa sempre l’autore?
O la fa l’autore o l’editore, oppure altre
persone.
–Sta sempre prima della presentazione?
Si può sistemare anche dopo. Dipende da una
scelta che fa l’autore.
–Nei suoi libri cosa troviamo prima?
Prima le prefazioni e poi le presentazioni.
–Come è composto un sonetto?
Da 14 versi di cui due quartine e due
terzine, quindi: 4+4+3+3 = 14 versi e possono
essere a rima baciata, alternata o chiusa.
–Quindi, l’autore Bontempo che taglio ha
dato quando ha elaborato le prefazioni e il
contenuto?
Nelle prefazioni compare l’emotività
dell’autore e nel contenuto del libro
l’oggettività.
–Dove è possibile acquistare i libri?
Si possono richiedere all’autore, ecco il
mio recapito postale e telefonico: Prof. Elio
Bontempo piazza Dante,3 cap 82023 Castelvetere
in Val Fortore (BN); 0824 933059. Oppure ci si
può collegare con il mio sito internet:
www.castelvetrese.it.
–Per concludere un suo pensiero flash su
Padre Pio?
Padre Pio è un frate che ha sofferto ma è
stato onesto fino in fondo, perché non si è
fatto sottrarre le tantissime offerte ricevute
dai fedeli, né dall’Ordine e né dal Vaticano.
–E le offerte ricevute a chi le ha date?
Le ha utilizzate per la costruzione della
Casa Sollievo della Sofferenza.
–Il prof. Bontempo come immagina
Pietrelcina?
Io l’ho visitata, non ho bisogno di
immaginarla.